26Mar

Concordato preventivo biennale, ravvedimento entro fine marzo

I contribuenti che hanno applicato gli Isa nel 2023 e che hanno aderito, entro il 31 ottobre 2024, al concordato preventivo biennale per il periodo 2024-2025, hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per usufruire della particolare forma di ravvedimento che consente loro di sanare omissioni e irregolarità relative alle annualità dal 2018 al 2022 (ancora accertabili) versando, tramite il modello F24, la prima o unica rata delle imposte sostitutive previste. Il versamento deve essere effettuato distintamente per ognuna delle annualità regolarizzate.

La nuova chance, ricordiamo, è stata introdotta dall’articolo 2-quater del Dl n. 113/2024 (decreto “Omnibus”), mentre il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del 4 novembre 2024 ne ha stabilito le modalità applicative (vedi “Concordato preventivo biennale: come aderire al ravvedimento”).

Le condizioni di accesso
Possono beneficiare della particolare procedura di regolarizzazione della propria situazione fiscale gli imprenditori e i professionisti che, oltre ad avere aderito al Cpb per il biennio 2024-2025, presentino una delle seguenti condizioni:

  • hanno applicato gli “Isa”
  • hanno dichiarato una delle cause di esclusione dall’applicazione degli Isa correlate alla diffusione del Covid-19
  • hanno dichiarato la sussistenza di una condizione di non normale svolgimento dell’attività in base all’articolo 9-bis, comma 6, lettera a), del Dl n. 50/2017 (inizio o cessazione attività oppure condizione di non normale svolgimento dell’attività)
  • hanno dichiarato una causa di esclusione dall’applicazione degli Isa correlata all’esercizio di due o più attività di impresa, non rientranti nello stesso Indice sintetico di affidabilità fiscale, qualora l’importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dall’Isa relativo all’attività prevalente superi il 30% dell’ammontare totale dei ricavi dichiarati.

I contribuenti che, nell’annualità “ravveduta”, hanno conseguito sia reddito di impresa che di lavoro autonomo, per avvalersi dell’istituto devono esercitare l’opzione per entrambe le categorie reddituali.

L’ultimo step coincide con il “saldo” del debito
In pratica, il contribuente esercita l’opzione di adesione al ravvedimento con la presentazione, per ogni annualità interessata, del modello F24 e il versamento, entro il 31 marzo 2025, della prima o unica rata delle imposte sostitutive dovute. La procedura è considerata invece perfezionata, cioè conclusa e andata a buon fine, soltanto con l’estinzione del debito fiscale e, quindi, con il pagamento di tutta la somma in un’unica soluzione o di tutte le rate mensili, al massimo 24. Anche il mancato perfezionamento dell’istituto si realizza per singola annualità.

Come stabilisce la norma introduttiva dell’istituto, in ogni caso, il valore complessivo dell’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle relative addizionali da versare per ciascuna annualità oggetto dell’opzione non può essere inferiore a 1.000 euro.

Stabilite, con il provvedimento del 4 novembre 2024 richiamato, le modalità di adesione all’istituto, per esercitare l’opzione non mancavano che i codici tributo per l’F24. Gli identificativi sono arrivati puntuali con la risoluzione n. 50/2024 dell’Agenzia delle entrate. Nel dettaglio sono: “4074” per le persone fisiche e 4075” per i contribuenti diversi dalle persone fisiche, che devono pagare l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali; “4076”, per versare l’imposta sostitutiva dell’Irap (vedi “Cpb: pronti i codici tributo per aderire al ravvedimento”).

Per quanto riguarda la compilazione del modello, è bene evidenziare che nel campo “Anno di riferimento” deve essere specificato l’anno d’imposta da ravvedere.

26Mar

Art-bonus: aperto il concorso per il progetto più bello del 2024

Dallo scorso 5 febbraio, sulla piattaforma ad hoc, è partita la nona edizione del concorso “Art Bonus”: un’iniziativa organizzata dal ministero della Cultura e da Ales, in collaborazione con Promo Pa Fondazione – LuBeC, per offrire visibilità e riconoscimento agli enti promotori di raccolte art-bonus e ai loro donatori, ai quali spetta un altro “premio”: un credito d’imposta pari al 65% delle donazioni effettuate.

La prima fase della votazione si svolge sul sito www.artbonus.gov.it e si chiuderà alle 12 del prossimo14 aprile.

Entro questa scadenza sarà possibile esprimere le proprie preferenze per uno o più progetti in gara. La seconda fase si sposterà sui social il giorno seguente: martedì 15 aprile 2025, infatti, dalle 8.00 alle 20.00 sulle pagine Facebook e Instagram di Art Bonus sarà aperto il Click Day per votare i 30 progetti finalisti e determinare i vincitori dell’iniziativa.

La nona edizione della particolare competizione segna il decennale dell’entrata in vigore dell’agevolazione e presenta un numero record di progetti ammissibili, evidenziando la vivacità dei territori e la crescita del mecenatismo, anche se in modo disomogeneo in tutto il Paese. Sono circa 400 i progetti che hanno raggiunto il loro obiettivo economico tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 e che soddisfano i requisiti del regolamento 2024. Questi progetti provengono da 17 regioni italiane, con la Toscana, l’Emilia-Romagna e il Piemonte in testa per numero di partecipazioni.

Due le categorie in gara, “Beni e luoghi della cultura”, dedicata agli interventi per il restauro di beni o per la valorizzazione di musei, biblioteche, archivi, complessi monumentali, aree e parchi archeologici, e “Spettacolo dal vivo”, che comprende gli interventi di sostegno per le attività di enti dello spettacolo.

Identikit del beneficio
L’art-bonus è un’agevolazione fiscale introdotta dal Dl n. 83/2014 e resa permanente dalla legge di stabilità 2016. Questa misura prevede un credito d’imposta pari al 65% delle donazioni in denaro effettuate da cittadini, enti non commerciali e imprese, a sostegno della cultura e dello spettacolo, contribuendo così alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale italiano. Possono beneficiare del bonus fiscale tutti coloro che effettuano erogazioni liberali a favore del patrimonio culturale pubblico, senza distinzione di natura giuridica.

Il credito d’imposta è uniforme per tutti, ma i limiti massimi variano a seconda del soggetto che effettua la donazione. Le persone fisiche e gli enti non commerciali possono usufruire del credito fino a un massimo del 15% del loro reddito annuo imponibile. Al contrario, i titolari di reddito d’impresa e gli enti commerciali possono beneficiare del bonus fino al 5 per mille dei loro ricavi annuali. Il credito deve essere ripartito in tre quote annuali di pari importo.

Le modalità di fruizione del beneficio variano in base alla tipologia di soggetto che effettua le donazioni:

  • i titolari di reddito d’impresa devono utilizzare il credito d’imposta tramite compensazione, utilizzando il modello di pagamento F24 per ridurre i versamenti dovuti. A questo proposito l’Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 116/2014 ha istituito il codice tributo “6842” (vedi “Art bonus: compensazione in F24 per i titolari di reddito d’impresa”), che deve essere indicato nella sezione “Erario” del modello F24, specificando l’anno d’imposta in cui sono state effettuate le donazioni. Il credito può essere utilizzato annualmente senza limiti quantitativi.
  • le persone fisiche e gli enti non commerciali possono fruire del credito d’imposta nella loro dichiarazione dei redditi per il pagamento delle imposte dovute. La prima quota annuale (1/3 dell’importo totale) può essere utilizzata nella dichiarazione relativa all’anno in cui è stata effettuata la donazione. Le quote non utilizzate possono essere riportate senza limiti temporali nelle dichiarazioni dei periodi d’imposta successivi.

Per accedere al credito d’imposta, le donazioni devono essere effettuate in denaro in modo tracciabile, utilizzando metodi di pagamento come carte di credito, debito, assegni bancari o tramite istituti bancari e uffici postali. Non sono accettati pagamenti in contante. È fondamentale conservare la ricevuta dell’operazione, che deve riportare la causale “Art Bonus”, l’oggetto della donazione e il nome dell’ente beneficiario.

In generale, le erogazioni liberali sono ammissibili al beneficio fiscale se destinate a sostenere istituti e luoghi di cultura pubblica, come musei, biblioteche, archivi e aree archeologiche, per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali. Tuttavia, con il DL n. 189/2016, il beneficio è stato esteso anche alle donazioni per la manutenzione, la protezione e il restauro di beni culturali di interesse religioso appartenenti a enti della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose, situati nei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016.

La donazione è agevolata anche se effettuata nei confronti di un concessionario o un affidatario dei beni oggetto di questi interventi.

Il requisito dell’appartenenza pubblica è soddisfatto, oltre che dall’appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri enti territoriali, anche se ricorrono altre caratteristiche del destinatario delle erogazioni (cfr risoluzione n. 136/2017, vedi articolo “Ok all’art bonus se la fondazione è un luogo di cultura pubblica”).

I beneficiari delle erogazioni liberali, inclusi i soggetti concessionari o affidatari di beni culturali pubblici, sono tenuti a comunicare mensilmente al ministero della Cultura l’ammontare delle somme ricevute nel mese di riferimento e il ministero, entro marzo di ciascun anno, deve inviare all’Agenzia l’elenco dei mecenati che hanno effettuato erogazioni liberali per la realizzazione di progetti culturali e l’ammontare dei finanziamenti.

A questo proposito, l’iter sta arrivando a conclusione anche per l’anno appena trascorso. Infatti, entro il prossimo 31 marzo, il ministero della Cultura deve trasmettere, in via telematica, al sistema informativo dell’Agenzia delle entrate, la comunicazione con l’elenco nominativo dei mecenati che hanno effettuato erogazioni liberali per la realizzazione di progetti culturali nell’anno d’imposta 2024 e il relativo ammontare. Lo step che apre definitivamente le porte alla fruizione del credito d’imposta “art-bonus”.

25Mar

I Servizi dell’Agenzia, online la guida aggiornata

Disponibile da oggi, sul sito dell’Agenzia, la versione aggiornata della guida “I Servizi dell’Agenzia delle entrate”, che comprende le nuove funzionalità con le quali il Fisco rende sempre più agevole il dialogo con i cittadini, facilitandone gli adempimenti fiscali e burocratici. Diverse le novità inserite nel compendio.

Vuoi saperne di più sul domicilio digitale e su come può essere utilizzato per la notifica degli atti e degli avvisi tributari? Oppure sei un neogenitore e vuoi richiedere il codice fiscale per tuo figlio appena nato? O ancora, hai smarrito la tessera sanitaria e vuoi richiederne il duplicato? Troverai tutte le indicazioni nella guida, aggiornata con le ultime novità.

Codice fiscale del neonato
Ecco le novità per i neogenitori, che potranno trovare nelle guida le informazioni che cercano. Se il Comune di residenza non ha comunicato il codice fiscale del neonato, è ora possibile richiederlo online, all’interno della propria area riservata del sito dell’Agenzia. Non sarà, quindi, più necessario recarsi fisicamente presso un ufficio dell’Agenzia per ottenere il codice fiscale, che serve ad esempio per scegliere il pediatra.

Per utilizzare il nuovo servizio occorre entrare nell’area riservata sul sito dell’Agenzia, tramite credenziali Spid o in alternativa Cie (Carta d’identità elettronica) o Cns (Carta nazionale dei Servizi). La richiesta del codice fiscale per il neonato può essere effettuata da un genitore oppure da un suo rappresentante. In particolare, nella richiesta vanno indicati i dati anagrafici del bambino o della bambina, allegando il relativo attestato di nascita.

Duplicato della tessera sanitaria
Un’altra novità inserita nell’aggiornamento del vademecum riguarda coloro che hanno la necessità di richiedere il duplicato della tessera sanitaria (con o senza microchip). Molteplici le motivazioni: smarrimento, furto, deterioramento, oppure mancata ricezione.

Anche in questo caso, la soluzione è a portata di click. In area riservata, per prima cosa, è possibile visualizzare e stampare una copia dell’ultima tessera sanitaria attiva, ma anche chiedere la riemissione della tessera plastificata e verificare l’indirizzo al quale sarà spedita, che normalmente coincide con l’indirizzo di residenza registrato in Anagrafe tributaria.

Il servizio consente anche di indicare per la destinazione un indirizzo diverso da quello di residenza, ma solo in caso di domicilio temporaneo diverso da quello registrato in anagrafe tributaria o presso strutture sanitarie, oppure se le tessere precedentemente richieste non sono state recapitate all’indirizzo di residenza.

Se il cittadino non possiede le credenziali per accedere all’area riservata, ha la facoltà di presentare la richiesta di emissione di una nuova tessera sanitaria via Pec, a un qualunque ufficio dell’Agenzia, inviando il modello AA4/8 compilato, firmato e scansionato, insieme alla copia del documento d’identità (se il modulo è firmato digitalmente, non è necessario allegare la copia del documento di identità). In via residuale, è possibile prenotare un appuntamento in qualunque ufficio dell’Agenzia.

Domicilio fisico e domicilio digitale
I contribuenti che risiedono in Italia o all’estero possono comunicare all’Agenzia un domicilio diverso dal proprio, dove tutti gli atti e gli avvisi tributari verranno notificati in formato cartaceo, comprese le cartelle di pagamento. Se non hanno già indicato un domicilio in Italia o non hanno nominato un rappresentante fiscale nel nostro Paese, i residenti all’estero possono comunicare un indirizzo fisico estero.

Per comunicare il domicilio è necessario utilizzare il servizio web specifico, disponibile in area riservata (sezione “Il tuo profilo”), oppure inviando il relativo modello (con raccomandata con avviso di ricevimento) all’Ufficio dell’Agenzia competente in base al domicilio fiscale, allegando una fotocopia del  documento d’identità.

Ma è possibile ricevere atti e comunicazioni in modalità digitale? Risposta affermativa, sia per quanto riguarda gli atti che per legge devono essere notificati sia per avvisi, provvedimenti e comunicazioni per cui non è prevista la notifica. A tal fine, occorre comunicare all’Agenzia il proprio domicilio digitale speciale (indirizzo Pec).

Il domicilio digitale speciale può essere utilizzato sia dall’Agenzia delle entrate che dall’Agenzia delle entrate-Riscossione per la notifica delle cartelle di pagamento e degli atti della riscossione. Il servizio è disponibile all’interno dell’area riservata (sezione “Il tuo profilo”) ed è dedicato alle persone fisiche, ai professionisti e agli altri enti di diritto privato, non tenuti all’iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.

Concludiamo ricordando che, in caso di necessità o per ricevere informazioni o avvisi, è possibile comunicare i propri recapiti all’Agenzia accedendo all’area riservata. Nella sezione “Contatti” de “Il tuo profilo” i cittadini possono registrare il proprio numero di telefono e la mail, scegliendo la finalità per la quale desiderano essere contattati, come ad esempio segnalazioni sulla dichiarazione precompilata o avvisi su scadenze e ricevute. Per la ricezione di queste informazioni, è possibile utilizzare anche “IO”, l’App dei servizi pubblici, per ricevere in un’unica app i messaggi dell’Agenzia insieme a quelli delle altre amministrazioni, locali e nazionali, accreditate al servizio.

25Mar

Le indicazioni del Mef per calcolare l’acconto Irpef 2025

Il ministero dell’Economia e delle Finanze, con un comunicato stampa diffuso oggi, fornisce le indicazioni per il calcolo dell’acconto Irpef 2025 alla luce delle modifiche alla disciplina previste dall’articolo 1, comma 4, Dlgs n. 216/2023. In particolare, il Mef precisa che le aliquote 2023 devono essere applicate solo se risulta superiore a 51,65 euro la differenza tra l’imposta relativa al 2024 e le detrazioni, i crediti d’imposta e le ritenute d’acconto, il tutto calcolato secondo la normativa in vigore per il periodo d’imposta 2024.

Il ministero precisa che, tuttavia, per risolvere i dubbi interpretativi sorti sulla corretta applicazione della disposizione, e per salvaguardare tutti i contribuenti interessati, il Governo interverrà anche in via normativa per consentire l’applicazione delle nuove aliquote del 2025 per la determinazione dell’acconto. L’intervento, conclude il comunicato, sarà realizzato in tempo utile per evitare ai contribuenti problemi in termini di dichiarazione dei redditi e di versamento dell’acconto.

25Mar

Fabbricati D non accatastati: “ufficiali” i coefficienti Imu e Impi

Disponibile, con il decreto del ministero dell’Economia e delle finanze del 14 marzo 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 69/2025, la tabella con i coefficienti Imu e Impi per l’anno 2025 relativi ai fabbricati del gruppo catastale “D”, cioè immobili a destinazione speciale come opifici, alberghi, ospedali, capannoni e palestre. I coefficienti, aggiornati annualmente, riguardano gli immobili non iscritti al catasto, posseduti interamente da imprese e distintamente contabilizzati, per i quali non è stata ancora richiesta la rendita catastale. Una tabella contiene l’aggiornamento dei coefficienti. Per il 2025 il coefficiente è pari a 1,00.

Come stabilito dalla legge di Bilancio 2020, fino a quando non viene effettuata tale richiesta, per questi fabbricati il valore è determinato alla data di inizio di ciascun anno solare o, se successiva, alla data di acquisizione, prendendo come riferimento i costi storici di acquisto o di costruzione indicati nelle scritture contabili. Per quanto riguarda l’imposta municipale propria (Imu), tali valori sono attualizzati applicando i coefficienti aggiornati annualmente dal decreto ministeriale (articolo 1, comma 746 legge n. 160/2019).

I coefficienti indicati nella tabella valgono anche per determinare il valore delle piattaforme marine, tenute a versare l’Impi (“Imposta immobiliare sulle piattaforme marine”) a partire dal 2020 (articolo 38, comma 2, Dl n. 124/2019).

24Mar

L’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna alla Global Money Week 2025

Promuovere nelle nuove generazioni la cultura della legalità fiscale, incentivare la riflessione sui valori che stanno alla base della convivenza civile e sociale, accrescere la consapevolezza sull’importanza del contributo individuale per il benessere collettivo. Con questi obiettivi, anche nel 2025, l’Agenzia delle entrate Emilia-Romagna ha partecipato alla Global Money Week, evento internazionale promosso dall’Ocse in 176 Paesi del mondo e coordinato in Italia dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria. 

Il tema della tredicesima edizione della manifestazione è stato “Pensa prima di agire, gestisci il tuo denaro con saggezza”, un claim che vuole sottolineare l’importanza di acquisire competenze finanziarie solide e di sviluppare un approccio critico verso le fonti di informazione.

“Quanto incidono le scelte economico-finanziarie sulla qualità di vita del persone sia come singoli sia come collettività?”. La Direzione regionale dell’Agenzia Entrate Emilia-Romagna, in occasione della Gmw, ne ha parlato con più di 250 studenti del Liceo scientifico “Augusto Righi” di Bologna. Un ricco calendario di appuntamenti dal titolo “Laboratori interattivi di educazione fiscale” che si è tenuto dal 17 al 21 marzo.

Gli incontri vivaci e interattivi sono stati arricchiti da esercitazioni pratiche (sul meccanismo dell’Iva e sul calcolo dell’Irpef lorda) e dall’utilizzo di spezzoni di film, spettacoli e canzoni per introdurre gli argomenti. Tra i materiali proposti: la Costituzione italiana spiegata da Roberto Benigni, Ma cosa ci dice il cervello con Paola Cortellesi, Qualunquemente con Antonio Albanese, La libertà di Giorgio Gaber.

Ragazze e ragazzi hanno dialogato con i funzionari dell’Agenzia sull’importanza di rispettare le regole e di evitare comportamenti dannosi per la collettività e sul concetto di partecipazione civica. Hanno compreso il collegamento tra il dovere di pagare le imposte e i diritti di cittadinanza garantiti dallo Stato quali la salute, la scuola, la sicurezza, il sistema previdenziale ed esplorato l’importanza di un comportamento fiscale corretto.

Come sempre, è stato mostrato agli studenti il prospetto informativo disponibile nel “cassetto fiscale”, che riepiloga come vengono utilizzate le imposte versate dai cittadini per finanziare le diverse voci di spesa pubblica. Questo strumento contribuisce a rafforzare il valore della trasparenza e a rendere ancora più concreto il legame tra il contributo fiscale e i servizi che ne derivano.

La visione dello spot Chi evade tassa il tuo futuro, frutto di un laboratorio formativo con gli studenti della facoltà di Comunicazione pubblica e sociale dell’Università di Bologna, è stata l’occasione per lanciare un messaggio sull’equità fiscale e stimolare una riflessione sul danno che l’evasione fiscale provoca non solo all’economia, ma soprattutto al futuro delle nuove generazioni.

L’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna continua il suo impegno con i giovani: oltre alla Gmw, in questo anno scolastico più di 30 classi hanno partecipato al progetto Fisco e Scuola e 10 istituti (11 classi) hanno aderito al percorso per le competenze trasversali e l’orientamento Un consulente in famiglia, per un totale di più di 1.000 studentesse e studenti coinvolti.

Ogni iniziativa è un passo per costruire una generazione di cittadini consapevoli, pronti a fare la propria parte per una società più giusta e solidale.

24Mar

Bonus pubblicità 2025: prenotazioni entro il 31 marzo

Fino al 31 marzo sarà possibile presentare la prenotazione per l’accesso al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari 2025. Il bonus è una misura agevolativa destinata alle imprese, ai lavoratori autonomi e agli enti non commerciali in relazione agli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online come previsto dall’articolo 57-bis, Dl 50/2017.

L’incentivo consiste in un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti realizzati. Il 31 marzo si chiude la scadenza per compiere il primo dei due passi necessari per accedere all’agevolazione: entro questa data, infatti, i soggetti interessati devono presentare la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, nella quale devono indicare i dati degli investimenti effettuati o da effettuare nel 2025.

La comunicazione per l’accesso al credito d’imposta va presentata esclusivamente in via telematica, tramite il servizio disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate, direttamente da parte degli interessati o avvalendosi di intermediari abilitati alla trasmissione delle dichiarazioni (professionisti, associazioni di categoria, Caf, eccetera).

Nella sezione del sito dedicata all’agevolazione, sono pubblicati il modello da utilizzare insieme alle istruzioni per la compilazione.

Successivamente, sempre lo stesso modello servirà per il secondo adempimento richiesto, ossia la “Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati”, con cui gli operatori dovranno attestare che gli investimenti indicati nella comunicazione per l’accesso al credito d’imposta, presentata in precedenza, sono stati effettivamente realizzati nell’anno agevolato e che gli stessi soddisfano i requisiti previsti dalla norma. Questo secondo invio andrà effettuato all’inizio del prossimo anno (tra il 9 gennaio e il 9 febbraio 2026).

Il credito d’imposta è concesso nel limite massimo dello stanziamento annuale e nel rispetto dei regolamenti dell’Unione europea in materia di aiuti de minimis. Dunque, se l’importo complessivo dei crediti richiesti supera l’ammontare delle risorse disponibili, queste sono ripartite percentualmente tra tutti coloro che hanno diritto al bonus.

Il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, terminata la verifica delle “Comunicazioni per l’accesso al credito d’imposta” ricevute, redige un primo elenco riservato a coloro che hanno prenotato l’incentivo con l’indicazione del credito teoricamente fruibile da ciascuno.

L’elenco definito degli ammessi all’agevolazione sarà pubblicato soltanto dopo la presentazione delle “Dichiarazioni sostitutive relative agli investimenti effettuati”. Il credito d’imposta riconosciuto è utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24 (codice tributo “6900” istituito con risoluzione n. 41/E del 8 aprile 2019) e deve essere presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate, a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell’elenco dei soggetti ammessi.

Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina apposita del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri

24Mar

Nuova attività di phishing via sms con pretesto i servizi dell’Agenzia

Nelle ultime settimane sta circolando una nuova campagna di phishing veicolata tramite sms o messaggi WhatsApp che invita a richiamare dei numeri che iniziano per 893. L’intento fraudolento è quello di svuotare il credito telefonico dell’ignara vittima. Le telefonate a seguire potrebbero far riferimento a servizi dell’Agenzia delle entrate su fantomatici rimborsi o questioni legate alla tessera sanitaria, cercando di confondere e indurre in errore.

A seguire un esempio di sms malevolo: 

immagine generica illustrativa

Nel testo è possibile riscontrare una doppia falsità:

  • essere stati contattati diverse volte
  • l’esistenza di “Questioni” in sospeso (che per attirare l’attenzione viene scritto in maiuscolo).

In realtà, si tratta di numeri a sovrapprezzo, con cui l’operatore cerca di intrattenere la vittima al fine di prosciugare il suo credito.

Dunque, qualora si ricevessero comunicazioni analoghe all’esempio sopra riportato, l’Agenzia raccomanda di prestare la massima attenzione, non ricontattare assolutamente il mittente, non cliccare sui link presenti nel messaggio, non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni.

L’Agenzia delle entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’ufficio territorialmente.

20Mar

La Dr Lazio di AdeR in cattedra al Liceo Machiavelli di Roma

La “Settimana dell’impegno civile@2025”: questo il titolo dell’iniziativa promossa anche quest’anno, nella settimana dal 17 al 21 marzo, dal Liceo statale Niccolò Machiavelli di Roma, cui ha preso parte anche la direzione regionale Lazio dell’Agenzia delle entrate-Riscossione con Fisco e scuola per seminare legalità. Il progetto condotto da AdeR ha coinvolto otto classi, con la partecipazione di circa 150 studenti.

L’iniziativa del liceo Machiavelli ha come scopo principale diffondere la cultura della legalità e proporla come fondamento educativo a scuola, che non è solo un luogo di apprendimento, ma l’ambiente dove si formano i cittadini di domani. Parlare di legalità con i ragazzi significa promuovere valori fondamentali come il rispetto delle regole, la giustizia e l’etica: la scuola, d’altra parte, è il luogo ideale per costruire le fondamenta di una società equa e consapevole. Affrontare insieme ai giovani temi come il senso di appartenenza alla comunità è un passaggio cruciale per educare le nuove generazioni a sviluppare il senso di responsabilità e la consapevolezza che ognuno di noi ha un ruolo attivo nel preservare il benessere della comunità.

I giovani, che comprendono il valore della legalità, potranno contribuire positivamente alla società, promuovendo giustizia, solidarietà e rispetto reciproco. La legalità fiscale, a sua volta, è il principio fondamentale che regola la convivenza civile, attraverso il quale ciascun cittadino contribuisce al finanziamento e corretto funzionamento dello Stato. I ragazzi scoprono in questi incontri che il rispetto della legalità fiscale è uno strumento indispensabile per un’equa distribuzione dei costi necessari al funzionamento dei servizi pubblici, non è un obbligo imposto senza logica e motivi.

Nel corso della settimana al Machiavelli, inoltre, altre istituzioni hanno parlato di educazione alla cultura della legalità, di cittadinanza attiva e di cittadinanza digitale, hanno fatto riflettere i ragazzi su quanto sia presente la Costituzione nella vita reale e hanno anche trattato temi di educazione finanziaria, per formare cittadini consapevoli, attivi e in grado di comprendere i principi finanziari di base, che li mettano al riparo da scelte economiche superficiali.

L’offerta formativa della Settimana dell’impegno civile è stata condivisa da studenti, professori e famiglie e testimonia l’impegno della scuola nel farsi carico non solo di trasmettere saperi, ma anche “la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, giuridici, civici e ambientali della società” in puntuale attuazione delle linee guida (decreto ministeriale 22 giugno 2020, n. 35) di prima applicazione della legge n. 92/2019, che ha istituito l’insegnamento scolastico dell’educazione civica.

19Mar

Duplicato tessera sanitaria, il video tutorial dell’Agenzia

Tessera sanitaria smarrita o non consegnata all’indirizzo richiesto? La soluzione è a portata di click, con il nuovo servizio online dell’Agenzia delle entrate. A spiegare in pochi semplici passi come richiederne il duplicato, ci pensa il video tutorial pubblicato su tutti i canali ufficiali dell’Amministrazione.

Ecco le principali novità.

Per prima cosa, la richiesta di duplicato si sposta in area riservata, dove il cittadino interessato può confermare l’indirizzo al quale vuole ricevere la nuova tessera sanitaria oppure chiederne la spedizione a un indirizzo diverso da quello di residenza.

E non è tutto. Grazie al nuovo servizio, ora è possibile visualizzare e stampare in anteprima una copia dell’immagine della nuova tessera sanitaria richiesta, per utilizzarla in attesa di ricevere l’originale all’indirizzo indicato.

Vediamo ora, nel dettaglio, quali sono i semplici step da seguire per richiedere il duplicato:

  • accedere all’area riservata del sito dell’Agenzia con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns ed entrare nel servizio
  • selezionare la richiesta di duplicato, indicando una delle motivazioni proposte: smarrimento, deterioramento o mancato recapito. In ciascuno dei tre casi, il cittadino troverà il campo  dedicato al recapito già compilato, con  il proprio domicilio fiscale registrato in  anagrafe tributaria
  • confermare o indicare un  indirizzo diverso da quello di residenza. La seconda ipotesi è consentita solo ai cittadini domiciliati temporaneamente  presso un altro indirizzo o presso strutture  sanitarie, oppure per coloro che non abbiano ricevuto all’indirizzo di residenza le precedenti tessere richieste.
  • selezionare una delle precedenti opzioni, indicare il nuovo eventuale indirizzo di recapito nei campi dedicati
  • controllare le informazioni nella schermata di  riepilogo e inviare la richiesta di duplicato.

Con lo stesso servizio, inoltre, coloro che non risultano iscritti al Servizio Sanitario Nazionale possono richiedere il duplicato del tesserino del codice fiscale.

Chiudiamo ricordando che la nuova funzionalità si aggiunge ad altri servizi web che l’Agenzia ha messo recentemente a diposizione dei cittadini per agevolare le richieste riguardanti il codice fiscale e la tessera sanitaria. Tra questi, in particolare, una grande novità riguarda i neogenitori, che ora possono richiedere direttamente online il codice fiscale del neonato, all’interno della propria area riservata del sito dell’Agenzia (vedi articolo: Richiesta codice fiscale per neonati: nuovo servizio web per neogenitori)