16Dic

In Piemonte “Spazio comune” tra enti per i servizi dedicati agli stranieri

Il 10 dicembre presso la Direzione regionale del Piemonte si è tenuta la quarta riunione annuale dell’équipe del programma “Spazio comune”. Il progetto, che consiste in incontri organizzati con cadenza bimensile e ospitati a turno dagli enti aderenti, nasce dall’idea di Unhcr – Agenzia Onu per i rifugiati che ha colto la potenzialità del riunire in uno stesso luogo soggetti che appartengono ad enti pubblici e associazioni, operanti a livello regionale, molto diverse tra loro ma accomunate dalla quotidiana attività di prima accoglienza degli stranieri nel territorio piemontese. Si tratta di immigrati o profughi di guerra, adulti o minori non accompagnati, donne e uomini che fuggono dal proprio Paese di origine e arrivano in Piemonte attraverso i corridoi umanitari o dopo avere attraversato in autonomia le frontiere, persone che hanno bisogno di un luogo in cui dormire, abiti, cibo, cure mediche, mezzi di sussistenza.

Il progetto comprende tra gli altri, insieme all’Agenzia delle entrate, Unhcr, il Comune di Torino, l’anagrafe comunale, Agenzia Piemonte Lavoro, Associazione Mosaico, Save the Children, la rete Case del Quartiere, l’Asl della Città di Torino. Il ruolo dell’Agenzia in questo contesto è incentrato sul rilascio dei codici fiscali a coloro che ne hanno bisogno per motivi sanitari o di soggiorno oppure per ragioni lavorative.

L’equipe si propone di favorire la creazione di collaborazione continuativa, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli burocratici e le difficoltà di comunicazione che nascono dalla specificità delle diverse attività e da un background professionale differente che richiede interpretazione e decodificazione del linguaggio utilizzato. Durante i diversi incontri che si sono susseguiti nel 2024 sono stati approfonditi temi come l’apolidia, l’accoglienza nelle Case del Quartiere, il Sistema sanitario nazionale (Ssn) per i minori non accompagnati. L’appuntamento del 10 dicembre, ospitato appunto dall’Agenzia delle entrate, è stato incentrato sul codice fiscale e le tematiche connesse al suo rilascio.

Ogni incontro genera domande, richieste di confronto e fa emergere quanto sia importante ciascun contributo. Progressivamente “Spazio Comune” sta creando una rete di collaborazione concreta e operativa, tra enti e associazioni o, meglio, tra i componenti dell’équipe multidisciplinare, volti, nomi e indirizzi ai quali ogni membro della rete può rivolgersi per creare sinergie nel proprio lavoro quotidiano.

16Dic

Iscrizione soggetti non Ue al Vies, i criteri per prestare la garanzia

Indicazioni da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze per i soggetti Iva non residenti nell’Unione europea che intendono effettuare operazioni intracomunitarie. È stato pubblicato infatti in Gazzetta ufficiale il decreto del 4 dicembre 2024, nel quale sono presenti i criteri per il rilascio della garanzia che gli operatori extra Ue devono prestare in favore dell’Agenzia delle entrate per essere inclusi nell’archivio Vies, il sistema elettronico di scambio di dati che consente la verifica della validità di una partita Iva. Un successivo provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, da adottare entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione del decreto, ne definirà le modalità operative.

La disposizione del Mef fa seguito a quanto stabilito dal Dlgs n. 13/2024, che ha introdotto nell’articolo 35 del decreto Iva il comma 7-quater, nel quale appunto viene stabilito che per i soggetti non residenti in uno Stato membro dell’Unione europea o in uno degli Stati  aderenti allo Spazio economico europeo che adempiono  gli  obblighi  Iva  tramite  un  rappresentante  fiscale (articolo 17 comma 3 Dpr n. 633/1972), l’inclusione nella banca dati dei soggetti che intendono effettuare operazioni intracomunitarie avvenga previo rilascio di  un’idonea garanzia, secondo le modalità definite dal Mef. Quest’ultimo, anche sulla base di specifici accordi operativi stipulati tra Agenzia delle entrate e Guardia di finanza, individua inoltre i termini e le modalità di intervento per la verifica degli adempimenti previsti.

Nel dettaglio, il decreto prevede che la garanzia, sotto forma di cauzione in titoli di Stato (o garantiti dallo Stato) oppure tramite fideiussione bancaria, vada prestata in favore del direttore pro tempore della direzione provinciale dell’Agenzia delle entrate competente in base al domicilio fiscale del rappresentante fiscale, per un valore massimale minimo di 50mila euro e per un periodo minimo di trentasei mesi. Stesso obbligo anche per gli operatori già inclusi nel Vies alla data di pubblicazione dell’atteso provvedimento dell’Agenzia delle entrate, che dovranno adeguarsi entro i successivi 60 giorni pena l’esclusione dalla banca dati. 

Archivio Vies: cos’è e come funziona
Per poter effettuare operazioni intracomunitarie, i soggetti Iva devono essere inclusi nell’archivio Vies (Vat information exchange system), il sistema per lo scambio di informazioni sull’Iva costituito da un motore di ricerca, di cui la Commissione europea è titolare. L’obbligo di essere inclusi nell’archivio per poter effettuare operazioni intracomunitarie riguarda tutti i soggetti che esercitano attività d’impresa, arte o professione nel territorio dello Stato, o vi istituiscono una stabile organizzazione. La richiesta, come detto, può essere fatta anche dai soggetti non residenti che presentano la dichiarazione per l’identificazione diretta ai fini Iva (modello Anr) o che si identificano tramite nomina di un rappresentante fiscale. 

La volontà di essere inseriti nel Vies viene espressa compilando il campo “Operazioni Intracomunitarie” del quadro I dei modelli per la dichiarazione di inizio attività AA7 (soggetti diversi dalle persone fisiche) o AA9 (imprese individuali e lavoratori autonomi). Vale come manifestazione di volontà di porre in essere operazioni intracomunitarie la selezione della casella “C” del quadro A del modello AA7 da parte degli enti non commerciali non soggetti passivi d’imposta.

I soggetti già titolari di partita Iva che non hanno richiesto l’inclusione nel Vies all’avvio dell’attività, possono farlo attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite intermediari incaricati. Nei confronti dei soggetti inclusi nell’archivio sono effettuati controlli formali sulla regolare presentazione degli elenchi riepilogativi relativi alle operazioni intracomunitarie effettuate. A seguito di tali controlli, l’Agenzia delle Entrate procede all’esclusione dal Vies dei soggetti che risultano non aver presentato alcun elenco riepilogativo per quattro trimestri consecutivi.
 

13Dic

Imu, entro il 16 dicembre in cassa per il saldo 2024

Pochi giorni ancora per versare il saldo Imu 2024, comprensivo dell’eventuale conguaglio sulla prima rata versata a giugno, evitando sanzioni e interessi. L’ultimo giorno utile è lunedì 16 dicembre 2024. Il versamento può essere effettuato con il modello F24, bollettino postale (anche online) o attraverso la piattaforma PagoPA, applicando le aliquote approvate dal Consiglio comunale e pubblicate sul sito del Mef.

Per il versamento con F24 dovranno essere utilizzati, a seconda dei casi, i codici tributo istituiti con la risoluzione n. 35/2012, la risoluzione n 53/2012 e la risoluzione n. 33/2013.

Il pagamento tramite bollettino postale deve essere effettuato distintamente per ogni Comune sul cui territorio sono situati gli immobili.

L’appuntamento del 16 dicembre non riguarda, naturalmente, coloro che hanno preferito versare il tributo in un’unica soluzione entro lo scorso 17 giugno (il 16 giugno, scadenza ordinaria, era domenica).

Flash storica
L’Imposta municipale propria, introdotta, in via sperimentale nel 2012 in sostituzione dell’Ici, attualmente è disciplinata dall’articolo 1, commi 738 e seguenti, della legge n. 160/2019 (Bilancio 2020) ed è applicata in tutti i Comuni italiani, fatta salva l’autonomia impositiva prevista dai rispettivi statuti della Regione Friuli-Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Perché e per chi
L’Imposta municipale unica, o più semplicemente l’Imu, è dovuta, in via generale, per il possesso di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.

Sono escluse le abitazioni principali (e assimilate) salvo quelle appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici), in pratica abitazioni di lusso.

A pagare il tributo è il possessore dell’immobile, ossia il proprietario o il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile. L’Imu è dovuta, inoltre, dal genitore assegnatario della casa familiare, dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali, dal locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in leasing.

In presenza di più soggetti passivi per lo stesso immobile, ognuno è titolare di un’autonoma obbligazione tributaria.

Niente Imu, invece, per l’occupante.

Stazione di partenza, la base imponibile
Per calcolare l’Imu occorre, innanzitutto, definire la base imponibile, costituita dal valore dell’immobile. In particolare:

  • per i fabbricati iscritti in catasto, la base imponibile è costituita dal valore dell’immobile, determinato applicando all’ammontare della rendita catastale, rivalutata del 5%, i seguenti moltiplicatori:

tabella

  • per le aree fabbricabili, la base imponibile è costituita dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione o dalla data di adozione degli strumenti urbanistici, tenendo conto della zona territoriale, dell’indice di edificabilità, della destinazione d’uso consentita, degli oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione, dei prezzi medi di vendita di aree aventi analoghe caratteristiche
  • per i terreni agricoli e per quelli non coltivati, la base imponibile è costituita dal valore ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale presente in catasto, in vigore al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 135.

Aliquote standard, ma non solo
A questo punto è possibile calcolare l’Imu. L’imposta è infatti determinata applicando alla base imponibile l’aliquota stabilita per ogni tipologia di immobile.

La disciplina statale ha fissato percentuali standard di tassazione, che possono, però, essere ritoccate dalle amministrazioni locale entro i limiti fissati per legge. Le aliquote modificate devono essere approvate con delibera del Consiglio comunale pubblicata, entro il 28 ottobre dell’anno di riferimento, sul sito del dipartimento delle Finanze. In caso di mancato rispetto di tale termine devono essere applicati i regolamenti e le delibere adottati per l’anno precedente.

Il 2024, ricordiamo, è l’ultimo anno in cui potrà essere adottata questa soluzione, infatti, dal 2025, entreranno in vigore le disposizione del Dm 7 luglio 2023, che individua, come previsto dalla legge di bilancio 2020 (articolo 1, commi 756 e 757), i beni per quali gli enti locali potranno applicare aliquote diversificate e delinea le modalità di elaborazione e trasmissione dell’apposito prospetto al dipartimento delle Finanze. Con il nuovo sistema, in mancanza della pubblicazione delle aliquote deliberate da Comuni, saranno applicate le percentuali standard fissate per legge e non più quelle dall’anno precedente (vedi articolo “Obbligo di Prospetto aliquote Imu prorogato all’anno d’imposta 2025”.

Le delibere approvate sono consultabili per singolo Comune o per area geografica, attraverso il pratico motore di ricerca disponibile sul sito del Df.

Prima di pagare, uno sguardo alle esenzioni
Sono molte le ipotesi di esenzione previste dalla disciplina, quindi, prima di passare in cassa, conviene verificare quali sono gli immobili non tassati.

In particolare, non pagano l’Imu:

  • gli immobili degli enti statali e territoriali, delle comunità montane, dai consorzi fra detti enti, del Servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali
  • i fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9
  • i fabbricati con destinazione a usi culturali
  • i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto e le loro pertinenze
  • i fabbricati di proprietà della Santa sede e nei casi previsti dal trattato tra Italia e Vaticano
  • i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali per i quali è prevista l’esenzione dall’imposta locale sul reddito dei fabbricati in base ad accordi internazionali
  • gli immobili posseduti e utilizzati dai soggetti individuati nella lettera i) del comma 1 dell’articolo 7 del Dlgs 30 dicembre 1992, n. 504/1992, per gli immobili destinati alle attività non lucrative previste dalla norma stessa. Alle medesime ipotesi si applicano, inoltre, le disposizioni previste dall’articolo 91-bis del Dl n. 1/2012 (ad esempio in tema di immobile a utilizzazione mista), e il regolamento definito decreto Mef n. 200/2012
  • dal 2023, gli immobili occupati abusivamente, a patto che la circostanza sia stata denunciata all’autorità giudiziaria e ne sia stato informato il Comune competente.

Sono inoltre esenti i terreni agricoli:

  • posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli comprese le società agricole
  • situati nel Comuni individuati dalla circolare Mef n. 9/1993
  • situatati nei comuni delle isole minori dell’allegato A alla legge n. 448/2001
  • a immutabile destinazione agrosilvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

Forse è bene specificare, considera l’evoluzione normativa che li ha interessati, che sono invece assoggettati all’Imu, i fabbricati rurali a uso strumentale e i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati (fabbricati merce).

Viceversa, sono nuovamente esenti dall’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2022, i fabbricati “merce” ossia gli immobili alla cui produzione o scambio è diretta l’attività dell’impresa costruttrice.

Niente Imu, ha poi stabilito il dipartimento delle Finanze con la risoluzione n. 4/2023, sulle unità collabenti, in quanto prive di rilevanza impositiva perché senza rendita.

Infine, oltre alle ipotesi sopra specificate, gli enti locali, hanno la facoltà di prevedere l’esenzione per:

  • gli immobili dati in comodato gratuito al Comune o ad altro ente territoriale o commerciale, esclusivamente per l’esercizio dei rispettivi compiti istituzionali o statutari
  • gli esercizi commerciali e artigianali situati in zone precluse al traffico a causa dello svolgimento di lavori per la realizzazione di opere pubbliche che si protraggono per oltre sei mesi.

Novità per gli enti non commerciali
In tema di esenzione è necessario ricordare le modifiche alla disciplina dovute alla legge di bilancio 2024 (legge n. 213/2023). In particolare, è stata introdotta una norma di interpretazione autentica riguardo all’applicazione dell’esenzione Imu su immobili posseduti e utilizzati dagli Enti non commerciali (Enc) per lo svolgimento con modalità senza scopo di lucro, delle attività meritevoli di tutela. Il dipartimento delle Finanze ha fornito chiarimenti sull’argomento con la circolare n. 2/2024 (vedi “Esenzione Imu enti non commerciali, in una circolare indicazioni dal Mef”). In estrema sintesi, i temi trattati riguardano gli immobili in comodato d’uso utilizzati da tali organismi e il collegamento funzionale o strutturale rispetto all’attività istituzionale svolta.

Aldilà delle esenzioni, le agevolazioni
La disciplina prevede, inoltre, non l’esenzione, ma trattamenti di favore, per ipotesi specifiche. Ad esempio:

  • le aree fabbricabili possedute e condotte da coltivatori diretti o imprenditori a utilizzazione agrosilvo-pastorale sono considerate terreni agricoli, con conseguente esenzione per il soggetto passivo, che sia coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, e per l’eventuale comproprietario privo di tali qualifiche (risoluzione n. 2/Df/2020)
  • la base imponibile dei fabbricati di interesse storico o artistico è ridotta del 50 per cento
  • dimezzata anche la base imponibile degli edifici dichiarati inagibili o inabitabili, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono tali condizioni
  • e ancora, a determinate condizioni, taglio del 50% per la base imponibile delle abitazioni concesse in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado e da questi utilizzate come abitazione principale, escluse le unità immobiliari accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9
  • per le abitazioni locate a canone concordato, l’imposta è determinata applicando l’aliquota stabilita dal Comune per le abitazioni diverse da quella principale o per la specifica tipologia in questione, ridotta al 75 per cento.
11Dic

Cassetto fiscale dell’Agenzia, contenitore di informazioni e servizi

Il Cassetto fiscale, disponibile nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle entrate, consente agli utenti di consultare i propri dati fiscali, come le dichiarazioni dei redditi, i dati relativi agli atti registrati, versamenti e rimborsi e molto altro.  Accanto alla classica funzione di consultazione dei propri dati fiscali, sono disponibili anche diversi servizi: in particolare, gli utenti possono adesso gestire alcune comunicazioni dell’Agenzia delle entrate, decidendo se chiedere chiarimenti e assistenza oppure regolarizzare la propria posizione (versando gli importi richiesti dalle Entrate).

Tutto in ordine e facile da trovare
Il contribuente, una volta entrato nella propria area riservata con le credenziali Spid, Carta identità elettronica o Carta nazionale dei servizi, può scegliere tra vari servizi. Ad esempio, può consultare i dati catastali dei propri immobili, oppure, esclusivamente nel periodo della dichiarazione dei redditi, può inviare la propria precompilata. 

Procedendo per gradi, all’interno della propria area riservata occorre cliccare su Cassetto fiscale e successivamente su una delle seguenti tre aree a disposizione del contribuente: Consultazioni; L’Agenzia scrive e Crediti e contributi. Vediamo nel dettaglio cosa contengono.

Consultazioni
Una volta cliccato su questa sezione, si apre una pagina con diverse aree disponibili nelle quali sono presenti numerose informazioni messe a disposizione del contribuente:

  • Anagrafica: dati anagrafici delle persone fisiche e giuridiche (enti pubblici o privati, associazioni), luoghi di esercizio, attività esercitate, rappresentanti e soci, depositari
  • Dichiarazioni fiscali: dichiarazioni dei redditi presentate, certificazioni uniche e redditi percepiti
  • Isa/studi di settore: studi di settore sugli Isa (indici sintetici di affidabilità)
  • Comunicazioni: informazioni relative ad alcune altre comunicazioni come condono, concordato preventivo biennale, dichiarazioni di intento, dichiarazioni leasing/acquisto nautica
  • Rimborsi: relative ai rimborsi Iva o imposte dirette, riconosciuti ed erogati
  • Versamenti: informazioni relative ai versamenti effettuati tramite i modelli di pagamento F23 e F24, nonché le ulteriori disposizioni di pagamento mediante addebito telematico
  • Dati del registro: atti registrati telematicamente, presso gli uffici e le informazioni relative alle denunce Siria e Iris 

Crediti e contributi
Anche la sezione su Crediti e contributi è suddivisa in diverse aree disponibili che riepilogano la propria situazione fiscale. Sono le seguenti tre:

  • Crediti Iva: crediti propri mensili, annuali e crediti maturati (consolidato fiscale e operazioni straordinarie)
  • Crediti agevolativi
  • Richieste di contributo a fondo perduto

L’Agenzia scrive
La pagina è suddivisa in due sottosezioni. La prima è denominata “Invito alla compliance”. Qui si trovano le comunicazioni con le quali l’Agenzia segnala al contribuente le anomalie riscontrate nella sua posizione fiscale. L’area contiene i documenti prodotti dall’Agenzia e i documenti prodotti dal contribuente. All’interno di questa sezione il contribuente può monitorare i dati relativi a:

  • Lettere di compliance
  • Comunicazione banca dati Vies
  • Anomalie versamenti Iva (le lettere inviate per anomalie relative ai versamenti periodici).

La seconda sottosezione si chiama “Comunicazione di irregolarità”. Qui è possibile consultare le comunicazioni che l’Agenzia invia a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni e delle liquidazioni periodiche Iva, e inoltre della liquidazione delle imposte sui redditi soggetti a tassazione separata. Entrando in quest’area, a partire dal mese di novembre (vedi articolo Cassetto fiscale più ampio, nuovi servizi per i contribuenti) il contribuente può decidere se regolarizzare la sua posizione pagando in unica soluzione, mediante addebito sul conto corrente, l’importo eventualmente dovuto, oppure richiedere la rideterminazione dell’importo o l’annullamento della comunicazione, se ritiene che le informazioni in essa contenute non siano corrette.

10Dic

Disabilità, l’Agenzia offre spunti per acquisire nuova consapevolezza

La disabilità è un tema che interessa tutti, con il quale, in qualche fase della vita, ciascuno avrà a che fare. Limitazioni funzionali, problemi di salute transitori, ma anche età avanzata o attività di caregiver che ci può vedere impegnati nel supporto di familiari per lo svolgimento delle attività quotidiane.

Ma quanto ne sappiamo davvero? E soprattutto, quanto di ciò che sappiamo o crediamo di sapere è condizionato da stereotipi e pregiudizi che abbiamo appreso nel tempo?

Convinzioni, pregiudizi, atteggiamenti pietistici, abitudini linguistiche errate minano, prima ancora delle barriere fisiche, la costruzione di una società, oltre che di un ambiente di lavoro, dove sia realmente garantita la piena partecipazione di ciascuno. È dunque importante scardinare tutto questo creando le condizioni per il pieno il godimento dei diritti di tutti e la realizzazione delle potenzialità di ognuno, indipendentemente dalle sue caratteristiche.

L’Agenzia delle entrate è impegnata, sia verso l’esterno che all’interno, con il proprio personale, nel comunicare l’evoluzione del concetto di disabilità, facendo dell’inclusione un valore fondante della propria cultura organizzativa.

Accanto ad iniziative di taglio operativo come l’istituzione, presso gli uffici territoriali di referenti, appositamente formati, per l’assistenza fiscale alle persone con disabilità o un canale di prenotazione dedicato, l’Agenzia porta avanti un percorso che punta proprio sull’aspetto culturale, su un nuovo modo di comunicare e percepire la disabilità.

Nel 2021, all’indomani della pandemia, è stata pubblicata la guida “Disabilità. Iniziamo dalle parole”, un documento che mira, attraverso un uso consapevole del linguaggio, a contrastare gli ostacoli culturali e gli atteggiamenti ostili e stigmatizzanti che si muovono attorno alla disabilità.

Il percorso, in continua evoluzione, è proseguito quest’anno con il progetto “Disabilità: lo sapevi già?” realizzato in collaborazione con il Comitato unico di garanzia.

Si tratta di schede tematiche, dedicate a diverse forme di disabilità, messe a disposizione del personale. Le schede, realizzate in collaborazione con associazioni e con il supporto di colleghi e colleghe con disabilità, che hanno condiviso la loro esperienza, sono arricchite con interviste e testimonianze.

Il convegno “Disabilità: lo sapevi già? Riflessioni per accrescere la consapevolezza e superare i pregiudizi”, organizzato a valle di questo progetto, si è svolto il 10 dicembre presso la sede degli uffici centrali dell’Agenzia, aperto, da remoto, a tutto il personale. Una data non casuale quella del 10 dicembre, in cui si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani.

L’evento, oltre alla presenza dei vertici aziendali, dal direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, alla direttrice centrale Risorse umane, Laura Caggegi, alla presidente del Comitato unico di garanzia, Luisa Giordano, segno della centralità del tema nella cultura organizzativa delle Entrate, ha visto la partecipazione di esperti di primo piano.

Sono intervenuti, Giampiero Griffo, componente del Consiglio mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International), nonché parte della delegazione italiana che ha definito e poi approvato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, Carlo Lepri, psicologo e docente presso il dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Genova, per finire con Maria Giulia Bernardini, ricercatrice in filosofia del diritto presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara.

Il convegno è partito dal cambio di paradigma imposto dalla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità delle Nazioni unite, che ha mutato profondamente l’approccio alla disabilità che dal tradizionale modello medico/individuale è passato al modello sociale della disabilità, basato sul rispetto dei diritti umani. Non è più il soggetto che non può agire, ma è la società nel suo complesso che disabilita le persone che hanno determinate caratteristiche. La disabilità è il frutto dell’interazione tra la persona con limitazioni funzionali e la società che ne impedisce la piena partecipazione. Cambiano, dunque, gli obiettivi da perseguire: vita indipendente, non discriminazione, pari opportunità, piena ed effettiva partecipazione. Cambiano, di conseguenza, anche i linguaggi da utilizzare.

Il tema dell’aspetto sociale della disabilità è stato ripreso nell’intervento di Carlo Lepri: il destino delle persone con disabilità è ampiamente connesso con i modi attraverso i quali la società tende a rappresentare un fenomeno. La disabilità, ha spiegato, può essere definita come una costruzione basata sulle rappresentazioni sociali prodotte dalla cultura di una determinata comunità, che possano incidere sugli ostacoli o sulle facilitazioni, che la persona con disabilità può incontrare.

Tra gli ostacoli sicuramente gioca un ruolo centrale il concetto di discriminazione, al centro dell’intervento di Maria Giulia Bernardini, che si è soffermata, in particolare, sulle discriminazioni “intersezionali”, che producono effetti dirompenti in relazione alla violazione dei diritti dei soggetti che si trovano in una situazione di maggiore vulnerabilità, come le donne con disabilità.

Il tema dell’inclusione, dunque, si conferma centrale nelle politiche aziendali dell’Agenzia. Cambiare modalità e prassi lavorative, offrire strumenti adeguati a mettere ciascuno in condizione di esprimere in pieno le proprie potenzialità, sono sfide imprescindibili per una organizzazione moderna, che punta alla valorizzazione delle specificità individuali e alla realizzazione di un ambiente di lavoro inclusivo e positivo, in grado anche di contribuire alla crescita culturale dell’intera società. Come afferma la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, la disabilità dipende anche dall’ambiente, che può essere fonte di ostacoli o invece favorire la partecipazione di ciascuno su un piano di uguaglianza.

10Dic

Concordato preventivo biennale, l’Agenzia scioglie nuovi dubbi

Per accedere al concordato preventivo biennale è necessario non avere debiti tributari o contributivi relativi all’anno d’imposta precedente a quello di riferimento della proposta del Fisco (articolo 10, comma 2, Dlgs n. 13/2024). Tuttavia, specifica la prima delle nuove faq disponibili sul sito dell’Agenzia delle entrate, nella sezione dedicata ai contribuenti Isa, è sufficiente che tale requisito sia soddisfatto al momento di accettazione dell’accordo. La faq ricorda, infatti, che chi ha presentato la dichiarazione dei redditi nei termini (31 ottobre 2024) senza però aderire al Cpb, ha tempo fino al 12 dicembre 2024 per accettare la proposta concordataria presentando una dichiarazione integrativa. L’ulteriore chance è stata introdotta dall’articolo 1 del Dl n. 167/2024, disposizione che non fissa espressamente il termine entro il quale verificare il rispetto dei requisiti al ricorrere dei quali il contribuente può aderire al concordato.

L’Agenzia delle entrate conferma, inoltre, rispondendo a un altro quesito, che non pagano alcuna sanzione i contribuenti Isa che presentano, entro il 12 dicembre, una dichiarazione integrativa con il solo scopo di aderire al concordato e, quindi, identica alla dichiarazione presentata nei termini.

L’integrativa presentata per recuperare l’adesione può essere anche correttiva della precedente, a patto che evidenzi un maggiore imponibile o una maggiore imposta o, ancora, un minor credito, in tal caso, però, sono dovute le relative sanzioni.

Sciolto anche il dubbio sulla tempistica del pagamento degli acconti, comprensivi delle maggiorazioni, in presenza di una dichiarazione integrativa: l’Amministrazione conferma che, in via generale, restano applicabili le regole ordinarie stabilite dall’articolo 20, comma 2, del decreto Cpb, ma specifica che la violazione per l’omesso o tardivo versamento è ravvisabile se il pagamento avviene oltre il giorno di adesione all’accordo. Le violazioni, inoltre, possono essere sanate tramite ravvedimento operoso.

Infine, nella sezione dedicata alle condizioni di accesso e cause di esclusione, l’Agenzia torna sul paletto che non consente l’accesso al concordato da parte dei contribuenti che, nell’esercizio d’impresa o di arti e professioni, hanno maturato redditi o quote di redditi, in tutto o in parte, esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile, in misura superiore al 40 per cento. Al riguardo, l’Amministrazione precisa che al raggiungimento di tale soglia concorrono solo i redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile in seguito a disposizioni agevolative destinate a specifiche attività e che non rilevano, invece, le componenti di reddito, come, ad esempio, le plusvalenze pex, derivanti dalla cessione delle partecipazioni d’impresa oppure i dividendi percepiti nell’esercizio dell’attività d’impresa.

10Dic

Al via la collaborazione tra Agenzia e Associazione Aut Aut di Modena

Lo scorso 1° ottobre ha preso il via, presso l’ufficio provinciale Territorio della direzione provinciale di Modena dell’Agenzia delle entrate, il progetto “Insieme”, realizzato dalla direzione regionale Entrate dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la Cooperativa sociale Ceis Arte onlus di Modena e Aut Aut Modena Aps (associazione di familiari di persone con autismo di Modena).

Il progetto prevede l’inserimento di quattro ragazzi con disturbi dello spettro autistico (coadiuvati nel lavoro da tutor qualificati) presso l’area Servizi di pubblicità immobiliare di Modena, per la digitalizzazione di documenti conservati esclusivamente in formato cartaceo, richiesti e inviati telematicamente.

L’attività, in particolare, è finalizzata a favorire la consultazione a distanza di titoli e note non telematiche, agevolando così l’utenza alla consultazione di documenti, altrimenti visionabili unicamente presso l’area Servizi di pubblicità immobiliare di Modena; il tutto, tramite l’opera di persone con disabilità cognitiva.

Il settore Servizi di Pubblicità immobiliare dell’Agenzia, che si occupa di trascrivere i rogiti notarili e di eseguire le iscrizioni ipotecarie, attività fondamentale per l’aggiornamento e la conservazione dei registri dei beni immobiliari, ha dato impulso, nel corso del 2022, alla modalità di richiesta ed erogazione telematica del servizio di ispezione ipotecaria sui documenti cartacei. Attraverso il canale telematico Sister i professionisti abilitati (notai, avvocati, commercialisti, eccetera) possono ottenere la stampa dei documenti consultabili, senza doversi recare presso gli uffici dell’Agenzia.

La conservatoria della direzione provinciale di Modena è dotata di un archivio cartaceo storico dei registri immobiliari, che custodisce titoli e note di trascrizione dal 1865 al 1970, ed evade, in media, 300 richieste di ispezioni su documenti cartacei al mese. L’innovativa modalità telematica è alternativa alla consultazione in presenza, prenotabile presso l’ufficio.

All’inizio del 2023 si è pensato di coniugare la nuova esigenza organizzativa di scansione delle note e dei titoli di conservatoria richiesti telematicamente dall’utenza, con l’offerta di “un lavoro vero” a persone svantaggiate.

Il progetto è nato basandosi sull’esperienza di “DigitiAmo”, percorso di avviamento di giovani con autismo alla digitalizzazione documentale, nato nel 2016 dall’associazione Aut Aut.

I ragazzi che svolgono attività in “DigitiAmo” sono stati formati da operatori qualificati e da tecnici informatici e, dopo un periodo di stage presso l’azienda che aveva svolto l’attività di formazione, fra il 2022 e il 2023 hanno eseguito l’indicizzazione della “Raccolta Campori”, una raccolta di oltre 5000 codici scritti tra il XIV e il XIX secolo, 161 manoscritti esteri e una raccolta iconografica di 70 materiali grafici, nell’ambito del più ampio percorso di digitalizzazione della biblioteca Estense di Modena (Digital humanities), condotto da rilevanti imprese culturali specializzate nella digitalizzazione documentale.

A luglio 2024, la direzione regionale Entrate dell’Emilia-Romagna ha, quindi, stipulato, con Ceis Arte Onlus di Modena e Aut Aut, la convenzione che ha dato impulso al progetto, concretizzatosi nella digitalizzazione, in media, di 100 documenti al mese dei registri immobiliari di Modena.

L’attività dei giovani autistici viene svolta presso i locali dei Sevizi di Pubblicità immobiliare in corso Canalgrande n. 30 a Modena. I ragazzi sono coadiuvati nel loro lavoro da un gruppo di operatori specializzati nell’autismo, coordinati da Alessio Buffagni, psicologo che collabora da diversi anni con l’associazione.

L’obiettivo è di portare i partecipanti al progetto ad acquisire le competenze utili per individuare i documenti cartacei archiviati da digitalizzare e procedere in totale autonomia alla loro scansione e riconsegna al tutor dell’ufficio. Il personale dell’ufficio provvede poi a verificare la correttezza dei file e a renderli disponibili al richiedente, attraverso il canale telematico “Sister”, per la successiva stampa.

Christian, Andrea, Matteo e Alessandro vivono come particolarmente utile la loro attività: semplifica la consultazione dei documenti da parte dell’utenza, evitando ai professionisti di recarsi presso i locali dell’uffici. Il lavoro viene svolto dai ragazzi con accuratezza, prestando attenzione al minimo dettaglio, in un percorso di acquisizione di autonomia e soddisfazione personale.

Nell’organizzare e monitorare le competenze sia professionali che comportamentali dei giovani si è prestato attenzione a calibrare, secondo le caratteristiche di ognuno di loro, i tempi e le richieste, confrontandosi costantemente con lo psicologo, per assicurare loro una situazione lavorativa protetta.

I ragazzi autistici svolgono un lavoro vero, fruibile, utile, non fittizio.

Il progetto “Insieme”, che la direzione centrale Servizi catastali, cartografici e di pubblicità immobiliare auspica possa essere esteso ad altre realtà territoriali, riveste caratteristiche innovative e pregevoli sia in termini di integrazione sociale, favorendo la partecipazione e lo sviluppo della persona, sia in termini di valorizzazione dell’occupazione lavorativa di persone svantaggiate, affiancando le famiglie di questi ragazzi nel percorso del ” dopo di noi”.

10Dic

Bonus colonnine elettriche: online nuovo elenco beneficiari

Pubblicato sul sito del ministero delle Imprese e del Made in Italy, il decreto direttoriale del 9 dicembre sugli ammessi contributo assegnato in relazione alle spese per l’acquisto e la relativa posa in opera delle infrastrutture di ricarica effettuate nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 22 novembre 2024. Gli interessati potranno verificare la propria posizione consultando l’allegato A del decreto, facendo riferimento all’ID della domanda. Il contributo erogato ad ogni richiedente è quello pari a quanto riportato nella colonna “Contributo Concesso” dell’Allegato A.  L’importo è accreditato, in un’unica soluzione, sul conto corrente dichiarato nella domanda di richiesta.

Il bonus è stato introdotto dal Dpcm 4 agosto 2022 (Modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 aprile 2022 – Riconoscimento degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti) e consiste in un contributo, nei confronti di persone fisiche o condomini, per l’acquisto e posa di infrastrutture per la ricarica, di potenza standard, dei veicoli alimentati ad energia elettrica (come, ad esempio, colonnine o wall box). Il limite massimo del contributo, pari all’80% del prezzo di acquisto e posa, è di 1.500 euro per gli utenti privati e fino a 8.000 euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali (vedi articolo: Bonus colonnine domestiche, definite le linee guida per il 2024).

Invitalia è il soggetto che gestisce la misura, procede allo svolgimento di controlli a campione sulle richieste di contributo, disposti dal ministero delle Imprese e del Made in Italy verificando la veridicità delle dichiarazioni e della documentazione presentate dai soggetti richiedenti. A tal fine, Invitalia può effettuare accertamenti d’ufficio, verifiche e ispezioni in loco, delle qualità e dei fatti riguardanti le dichiarazioni e documentazione presentate.

Si ricorda che i contributi concessi possono essere revocati se, in seguito ai controlli successivi alla loro erogazione, è riscontrata la falsità delle dichiarazioni rilasciate dai richiedenti o l’irregolarità̀ della documentazione prodotta nel corso del procedimento amministrativo. 

07Dic

Concorso per 80 funzionari, online gli esiti della prova scritta

Ulteriore step per il concorso di 80 funzionari in Agenzia, aumentati a 148 unità. Dopo le prove scritte tenutesi il 12 novembre (nelle sedi di Caserta, Catanzaro, Chieti, Roma, Sassari e Torino) e il 4 dicembre (a Catania e Siracusa), è disponibile in forma anonima, sul sito dell’Agenzia e sul portale inPA, l’elenco con i risultati delle prove.

I vincitori saranno destinati ai processi di selezione, valutazione, formazione e sviluppo delle risorse umane. L’avviso sugli esiti delle prove è pubblicato sul sito delle Entrate.

I candidati possono vedere il proprio punteggio tramite l’apposito codice contenuto nell’elenco pubblicato.

Successivamente, i risultati degli scritti verranno pubblicati anche distinti in base alla struttura centrale o regionale di partecipazione.

A partire da oggi è possibile anche visionare la prova sostenuta e il relativo voto, accedendo al sito del Formez http://formez.concorsismart.it.

06Dic

Falsi rimborsi fiscali: il phishing torna in azione

Le truffe online non conoscono tregua. L’Agenzia con l’avviso del 6 dicembre mette in guardia sull’ennesima campagna di phishing che sfrutta il tema dei rimborsi fiscali e il logo dell’Amministrazione per sottrarre via mail le credenziali bancarie delle malcapitate vittime. Come già avvenuto in circostanze simili, i truffatori utilizzano il pretesto di un falso rimborso dell’Amministrazione finanziaria in favore del destinatario della comunicazione per incoraggiarlo a inserire i propri dati personali o, come in questo caso, le credenziali del proprio istituto di credito bancario.

Le comunicazioni mail relative a questa nuova tipologia di phishing si caratterizzano per:

  • mittente indirizzo estraneo all’Agenzia delle entrate
  • riferimento nel corpo del messaggio o nell’oggetto a un fantomatico rimborso fiscale di importo variabile e casuale
  • presenza di un link malevolo che punta a una pagina con una grafica simile a quella dell’Agenzia delle entrate.

Cliccando sul link presente nel corpo della mail si viene indirizzati a una pagina di phishing nella quale l’utente viene invitato a selezionare la propria banca, a partire dall’elenco proposto, per una verifica dell’account ai fini del corretto trasferimento dell’importo da rimborsare.

A seguire, una schermata del portale contraffatto.

Phishing 6 dicembre

Le comunicazioni potrebbero esser recapitate anche sulla Pec della vittima, con l’intento di renderle ancora più verosimili.

L’Agenzia raccomanda di prestare la massima attenzione a questa tipologia di comunicazioni, di non cliccare sui link presenti, di non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni.

L’Agenzia delle entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’ufficio territorialmente competente.